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Lisistrata

di Aristofane

con

Federica Bisegna
Vittorio Bonaccorso
Alessio Barone
Emma Bracchitta
Monica Chessari
Rossella Colucci
Benedetta D'Amato
Federica Guglielmino
Alfredo Gurrieri
Andrea Lauretta
Alessandra Lelii
Francesca Lelii
Lorenzo Pluchino
Mario Predoana
Althea Ruta
Maria Grazia Tavano
Mattia Zecchin
e gli allievi del Lab. Baby GoDoT
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Regia e scena - Vittorio Bonaccorso
Costumi - Federica Bisegna
Scelte musicali - Vittorio Bonaccorso
Parti cantate - Alessio Barone
Collaborazione alla Fonica - Mattia Zecchin
Castello di Donnafugata

Note di regia

“Chi è saggio eviterà la guerra…”
(Euripide – Troiane, 400)

 


Cito Euripide, tanto avversato da Aristofane, per sottolineare come i grandi poeti, pur su fronti diversi, si ritrovino poi d’accordo sulle questioni cruciali per l’umanità. Infatti, entrambi sono impegnanti nel contrastare il tema dei temi, presente in ogni tragedia e in quasi tutte le commedie classiche, la guerra.   
Ed è per questo motivo che il terzo Aristofane della Compagnia G.o.D.o.T., dopo Pluto e Le nuvole (quest’ultimo ha riscosso grande successo la stagione scorsa), è forse quello che più tocca le nostre coscienze. L’opera s’interroga sulla possibile risoluzione di tale problema: come fermare i conflitti che affliggono i popoli e riempiono di lutti le famiglie?
Nell’immaginario, sociale, politico e religioso, di un mondo al maschile la donna è sempre stata causa delle rovine del mondo e, pertanto, perennemente al centro di qualsiasi disputa. È per tale motivo che l’intuizione aristofanesca di un colpo di stato basato sull’astinenza sessuale può essere considerato una rivoluzione femminista ante litteram; se volete fare l’amore, non fate la guerra, questo il probabile slogan! Le donne, per molti secoli considerate esseri “privi di ragione”, metteranno alle strette gli uomini privandoli dell’unica cosa buona di cui sono ritenute capaci, il sesso.
È un colpo di genio e, al tempo stesso, la più grande delle ingenuità, come se il piacere erotico potesse essere soltanto concesso e non anche estorto con la violenza (tema purtroppo di sconcertante attualità); ma è in questo discrimine che si misura la straordinaria capacità comica e di denuncia di questa commedia.
A capo di una sommossa in difesa della pace è Lisistrata (letteralmente “colei che scioglie gli eserciti”), donna di grande temperamento ed intelligenza ma anche dotata di ferrea volontà nel raggiungere l’obiettivo, con una capacità di persuasione nei confronti delle sue compagne degna dei più grandi condottieri.
In fondo se i politici governassero la cosa pubblica col buonsenso di chi deve far quadrare i conti della famiglia giorno per giorno (compito da sempre affidato alle donne), forse molti dei problemi che attanagliano l’umanità sarebbero un lontano ricordo.  
Lisistrata è il manifesto della donna moderna perché padrona non solo del proprio corpo ma anche delle sorti della società. Un fil rouge questo che unisce due opere della 14^ stagione di Palchi Diversi Estate al Castello di Donnafugata, le quali vedono la figura femminile muovere i fili dell’azione nel bene e nel male: nella commedia con Lisistrata: il sesso come potere di persuasione; nella tragedia con Lady Macbeth e la sua velenosa influenza: il potere come strumento di piacere. Un Giano bifronte, in cui Eros e Thanatos giocano la loro perenne e corrosiva lotta.
 


Vittorio Bonaccorso