Il Poeta Lorenzo Migliore su "Lisistrata"
Il Poeta Lorenzo Migliore su "Lisistrata":
La celeberrima commedia di Aristofane, Lisistrata, che ho potuto vedere seppure frettolosamente, sulla magica scalinata del Castello di Donnafugara, mi ha divertito immensamente e reso sempre più felice con lo snodarsi della trama e dell’allestimento scenico. Un primo grande applauso mi sono sentito di rivolgere a Lisistrata Bisegna e uno grandissimo a Vittorio Bonaccorso che ha incastonato una
Regia capace di esilarare il pubblico, senza mai distrarsi dai contenuti seri della commedia, dai temi di fondo su quanto di tragico attraversa il nostro tempo, il sangue versato dai popoli senza confini e tempo.
Posso dire di avere visto una grandissima recitazione di tutti i protagonisti della compagnia G.o.D.o.T. Vittorio Bonaccorso ha diretto un capolavoro e, nel pantano delle trattative tra gli uomini e le donne , dal fondo dell’ilarità collettiva ha saputo esaltarne le ragioni filosofiche della pace, della capacità delle donne di ribellarsi e di battersi, lo spirito e l’azione delle donne di conquistarsi un pace duratura che resta comunque la condizione essenziale per l’emancipazione femminile delle cui tappe è costellato il tempo e i secoli. La guerra, le lunghe trattative per un accordo, alla fine faticosamente raggiunto, sono il frutto del talento di un grande maestro della regia, di Lisistrta e Mirrina e di tutti, proprio tutti gli altri protagonisti, che hanno travolto il numerosissimo pubblico non tanto con le esilaranti parodie a sfondo pornografico, sempre contenute sul piano artistico, ma soprattutto il grande movimentismo impresso alle scene e alla recitazione. La commedia recitata ha stravinto per Vittorio, la straordinaria Lisistrata, con il movimentismo frenetico impresso all’azione scenica sempre viva ed esilarante, sempre tempestivo e appropriato, lo sfolgorio dei meravigliosi costumi di Federica Bisegna, con le mirabilie delle scene, fossero statiche o in e con la grande carta vincente della musica dei canti di Alessio Barone, all’interno di scelte musicali appropriate dello stesso Bonaccorso, che a mio avviso hanno contribuito tanto ad elettrizzare il pubblico spesso trasportandolo in una dimensione fantastica. Il tutto per regalarci una meravigliosa, esilarante commedia che riesce a mettere in evidenza la capacità di lotta e di trattativa delle donne e le problematiche dell’emancipazione femminile e del pacifismo, mi ripeto, riesce ad attualizzare quanto di tragico attraversa oggi il mondo.
Lisistrata resta un simbolo di donna, ma la storia è piena di anche di altri simboli, che ricorre allo sciopero sessista per imporre alle guerre la prevalenza sul diritto delle famiglie a stare in pace con i loro uomini e le loro famiglie. Il pacifismo come condizione di base per ogni consesso civile è uno dei temi portanti della commedia,
proprio nel tempo quado la ricerca della pace viene spesso attraversata da interessi sommersi. Per concludere questi accenni sullo spettacolo, sono Compiaciuto e orgoglioso di avere tra i tesori cittadini un gruppo artistico che ci fa vedere e gustare da tantissimi anni opere come questa degne di ben altri scenari europei e extraeuropei, un gruppo che cresce da 25 anni e che dobbiamo sostenere con la forza e la consapevolezza che è un valore per la Città di Ragusa e per la cultura.
A proposito del Castello, dei suoi immensi tesori, di una invenzione come la scalinata e il suo teatro verticale, per le voci che circolano mi sentirei fin da ora di gridare: GIU’ le mani dal castello.
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