Il prof. Giuseppe Traina su "Macbeth"
Il prof. Giuseppe Traina su "Macbeth":
"Macbeth" è una tragedia difficile, forse difficilissima, da mettere in scena. E la scalinata del castello di Donnafugata può essere una grande chance per ampliare gli spazi della rappresentazione ma può anche essere un ostacolo non da poco per i movimenti degli attori. Ieri sera, assistendo alla "prima" del "Macbeth" messo in scena dalla Compagnia GoDoT, pensavo che, probabilmente, quello dell'attore (e del regista) di teatro è il mestiere più difficile del mondo, ma anche quello che meglio può aiutare chi lo incarna a ricavare da sé stesso le capacità migliori, a risolvere le situazioni più impensabili, a valorizzare con i mezzi più semplici (ma più ingegnosi) quella gran macchina che è il corpo umano. Applausi meritatissimi per la regia di Vittorio Bonaccorso, per la scelta di riusare le musiche verdiane, per l'interpretazione di tutti gli attori che, se non sbaglio, è stata indirizzata soprattutto a smorzare il pathos tragico verso una più moderna asciuttezza recitativa che valorizzasse la pronuncia del testo. Fatta eccezione per le tre streghe che, grazie alla loro interpretazione anti-naturalistica, ci hanno spalancato le porte dell'irrazionale, riuscendo a trasformare gli spettatori in tanti piccoli Macbeth.
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