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Stage su Medea

Stage
di Elisabetta Pozzi

con

Elisabetta Pozzi

Note di regia

UN’ECCEZIONALE LEZIONE-SPETTACOLO DELLA GRANDE ATTRICE ELISABETTA POZZI HA CHIUSO LA RASSEGNA PALCHI DIVERSI ORGANIZZATA DALLA COMPAGNIA G.o.D.o.T. LA POZZI HA TENUTO PROPRIO A RAGUSA, PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA CARRIERA, UNO STAGE DI GRANDE INTENSITA’.

Un pubblico presente ed attento, con la consapevolezza di avere davanti una personalità rara, un'artista che riesce ad estraniare dal presente, tanta è l'intensità che mette in quello che rappresenta. Una donna affascinante ma allo stesso tempo umile e disponibile con tutti. Così è stata percepita ieri sera al teatro Lumiere di Ragusa la grande attrice Elisabetta Pozzi nella lezione-spettacolo che ha concluso la rassegna teatrale “Palchi DiVersi” organizzata da Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso della Compagnia G.o.D.o.T. di Ragusa. La Pozzi, proprio dopo un pressante invito della Bisegna e di Bonaccorso, ha accettato di realizzare a Ragusa uno stage di tre giorni incentrato sulla figura di Medea. Un’esperienza unica per i tanti allievi-attori che hanno avuto la fortuna di poter partecipare al percorso teatrale che li ha poi portati sul palco per la rappresentazione finale attorno alla controversa figura di Medea interpretata magistralmente proprio dalla Pozzi. L’attrice ha tenuto a precisare che per la prima volta nella sua carriera ha tenuto uno stage e lo ha fatto rispondendo al pressante invito arrivato dai responsabili della G.o.d.o.T.: “Ho toccato con mano la passione che sia Vittorio che Federica mettono nel portare avanti il teatro e la cultura a Ragusa e per la stima che ho per il lavoro che fanno sul territorio”. Ad introdurre la serata è stato il regista Vittorio Bonaccorso che ha sottolineato la grande umanità mostrata dalla famosa attrice nel rapportarsi con gli allievi con cui ha lavorato intensamente per tirar fuori il massimo, divenendo “dispensatrice di esperienza e trasformando la parola in partitura musicale”. Poi è stata l’attrice Federica Bisegna ad interpretare un monologo rappresentando la nutrice della Medea di Euripide. Ma la Medea messa successivamente in scena dalla Pozzi è quella tratta da “Le voci di Medea” della scrittrice tedesca Christa Wolf, una rielaborazione contemporanea del mito che si differisce dalla Medea di Euripide per il fatto che non è lei che uccide i suoi figli ma assiste ugualmente alla loro morte per mano del popolo. E proprio un estratto di questa Medea ha caratterizzato l'attesissima lezione-spettacolo con in scena anche il compositore Daniele D'Angelo che ha suonato dal vivo. La Pozzi ha sempre affrontato un universo di personaggi femminili particolarmente complessi, ottenendo prestigiosi riconoscimenti come i quattro Premi Ubu, due premi della critica ed il Premio Duse. Lo spettacolo è stato realizzato in forma di reading con l’intervento degli allievi-attori che hanno interpretato in modo particolare i vari personaggi. Ogni personaggio è stato “sdoppiato” con la presenza di più allievi contemporaneamente sulla stessa parte. Così Giasone, marito di Medea, viene interpretato da due allievi-attori che si completano a vicenda, così come accade per tutti altri personaggi. Da brividi l’interpretazione di Glauce, interpretata da sei allieve che con più voci hanno messo in luce parti diverse dello stesso personaggio. Voci corali che si inseguono toccando profondamente l’animo degli spettatori mentre al centro della scena interagisce Medea interpretata dalla Pozzi. Una grande Medea, fortemente emotiva e passionale, una donna che esibisce un’ampia gamma di stati d’animo, che nella tragedia può essere vista come feroce e vendicativa assassina, come vittima di pulsioni interne incontrollabili, o anche come moglie così