Note di regia
“Le città sono l’abisso del genere umano”
(J. J. Rousseau)
La città che vorrei è un grido di “disperazione” – anche se in forma comica – nel quale Federica Bisegna ritorna a dar voce al suo alter ego: Anastasia Goffredini, stereotipo della grande attrice, a tratti grottesco e autoironico, impegnata a portare avanti la sua attività artistica, teatrale e culturale. Questa volta raccontando il suo rapporto con “la città” e i suoi abitanti: amministratori, insegnanti, funzionari, cittadini comuni, allievi, giornalisti. Una carrellata di situazioni che dicono in che misura la realtà possa sovente superare la fantasia quanto a paradossi.
Vittorio Bonaccorso