Note di regia
Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto accanto e sapere che non l'avrai mai.
G. G. Màrquez
Ad un anno esatto dalla scomparsa, Federica Bisegna omaggia il grande romanziere colombiano raccontando uno tra i suoi capolavori più conosciuti. Dopo lo straordinario successo narrativo della scorsa stagione e cioè il Macbeth di William Shakespeare, forte della sua esperienza, l’attrice affronta quello che è stato da sempre uno dei suoi autori preferiti narrando una delle storie d’amore più intriganti e affascinanti della storia della letteratura mondiale. Dell’ormai cospicuo numero di testi raccontati da Federica Bisegna ricordiamo Il profumo di P. Suskind, La tessitrice delle notti da Le mille e un notte, Il Cirano di E. Rostand, La favola dei saltimbanchi di M. Ende e il già citato Macbeth. In questi spettacoli l’artista ri-propone l’opera liberandola dalla parola scritta e donandole la freschezza della parola in divenire, che nasce in quel preciso momento e che si nutre del respiro del pubblico. Una tecnica che coniuga la capacità interpretativa con quella dell’improvvisazione, nel rispetto della trama e del pensiero dell’autore, tecnica della quale Federica Bisegna è divenuta un’esperta.