Note di regia
Due biglietti per l’Amleto si può considerare una comica alla Stanlio ed Ollio: con gli stessi ritmi e la stessa atmosfera surreale, da disegno animato. Lo spettacolo ripercorre alcuni dei testi più famosi di Karl Valentin, autore tedesco degli anni venti del secolo scorso che, con la sua clownerie metafisica, ha inventato quello che decenni dopo sarebbe stato chiamato teatro dell’assurdo: Il proiettore aggiustato; Nel fienile; Andare a teatro; Dove sono i miei occhiali; Il bottoncino del colletto; L’anello di brillanti; La lepre arrosto; Il teatro dei giardinieri; L’acquario. Tra questi, si inseriscono due brani originali di Federica Bisegna.
Al centro della storia i preparativi di due stralunati coniugi, Klara e Stanislao, nonche’ delle loro due inopportune vicine di casa, per andare a vedere un’improbabile tragedia shakespeariana. In un teatrino scalcagnato, intanto, fervono i preparativi per il debutto dell’opera, ma l’iracondo direttore si dispera per l’incapacità dei suoi due allampanati macchinisti. Finalmente si apre il sipario su "Amleto, pantomima autoptica", corto teatrale che ispira il titolo di tutto lo spettacolo e che nel 2008 ha valso alla Compagnia G.o.D.o.T. di Ragusa la segnalazione per la massima originalità al Festival Internazionale di Regia "Fantasio Piccoli", al Teatro Bellini di Palermo".
Vittorio Bonaccorso