Il pubblico su "L'ultima ribalta"
Il pubblico su "L'ultima ribalta":
-----
Paola Stella
Carissimi Federica e Vittorio, anche questa volta la vostra performance sul palcoscenico è stata grandiosa. Teatro vero! Dopo Pirandello e Goldoni un'altra pièce di Teatro nel Teatro, tratta da uno scritto di Gianni Celati: "Recita dell'attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto", che voi avete intitolato L'ultima ribalta. Uno strepitoso Vittorio Bonaccorso, regista e attore, nei panni di questo attore stravagante ma bravissimo, Attilio Vecchiatto, che, dopo avere recitato per tutta la sua vita nei teatri più importanti di quasi tutti i paesi del mondo, lontani dalla sua patria, e avere avuto grande successo e svariati riconoscimenti, ormai vecchio, decide di ritornare nella sua Italia con la moglie amorevole, paziente, cauta e accondiscendente verso le sue tante intemperanze, di cui peraltro lei è consapevole. Cosa ci vuole dire Vecchiatto? Tantissime cose che riguardano non solo la sfera propriamente attinente all'essere attore ma anche alla sfera personale e a quella della società tutta. Verso quest'ultima Vecchiatto urla la sua totale disapprovazione. Urla contro i giornali e i giornalisti, anche quelli che dovrebbero distinguersi per serietà. Anzi, se la prende soprattutto con quelli, (ripete più volte che odia il Corriere della Sera) accusandoli di scrivere "parole, solo parole" che pesano sulla sua testa, che inducono la gente ad abbassare la capacità di critica e a uniformare tutti secondo modelli che lui, Vecchiatto, non condivide e che ritiene essere di stampo unicamente materialistico, superficiale e di livello culturale bassissimo. Lui, uno dei più grandi attori shakespeariani, che viene chiamato per recitare non in un grande teatro per essere acclamato legittimamente da tanta gente, ma in un piccolo teatro di un paese sperduto, Rio Saliceto, paese rappresentativo di tutta l'Italia, dove i giovani pensano solo all'esteriorità, a strombazzare per strada con automobili costose, dove si pensa essenzialmente a "fare prosciutti..." e a non a fare cultura. Ebbene, quel teatro è freddo e vuoto. Per Vecchiatto si tratta del vuoto dell'anima al quale è arrivato l'Uomo. Vecchiatto-Vittorio si dispera, strepita, si decide in alcuni momenti, grazie all'esortazione della moglie Carlotta-Federica (bravissima!) a non demordere, a recitare anche per l'unica signora, inizialmente presente, per amore di dignità di attore. E qui si vede la grandezza di Vecchiatto attore, per l'appunto il teatro nel teatro, cioè quando interrompe il dialogo con la moglie e declama un suo toccante sonetto sulle età dell'uomo, o quando recita passi di grandi opere di Shakespeare (Romeo e Giulietta, Il re Lear) con passione.
La vecchiaia lo opprime e la gioventù e la società di quel tempo lo fanno disperare. Non so se la mia lettura è corretta, ma credo che i sentimenti di Vecchiatto contro l'indifferenza proveniente da più parti verso l'arte del teatro, e verso ciò che non sia puramente materiale, sia attuale. Nella storia di Vecchiatto mi ha colpito anche la sfera del sentimento e del legame con sua moglie. Infatti, a dispetto della sua vita irregolare e dei suoi diversi tradimenti, l'unica cosa vera che gli sia rimasta, l'unico reale appiglio è proprio sua moglie. In mezzo a tante falsità e menzogne ciò che sopravvive è proprio questa forma di amore puro. Carissimi Federica e Vittorio, grazie infinite per questo magnifico lavoro. Sono certissima che voi non vi troverete mai a vivere una Rio Saliceto. Siete troppo amati e apprezzati da noi tutti. Un caro abbraccio e alla prossima!
-----
Paola Campo:
Trepidanti in attesa di vedere I nostri beniamini sul palco: L'ULTIMA RIBALTA, recita dell'attore Vecchiatto di Gianni Celati Compagnia Godot😃...Triste ritorno tra gli uomini avidi...Siamo impantanati tra le pagine dei giornali......Gli uomini non sentono il peso delle loro parole nauseabonde......Stige di putridi governanti!... Patria, ma che Patria, un Paese di pazzi che odiano i loro simili!... Il mondo è in una catastrofe di ignoranza... Grazie ragazzi Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso, vi adoro per aver messo in scena un testo di un'attualità sorprendente, drammatico, con risvolti ironici, profondo e perfetto in ogni dettaglio. Alla fine, mi sono commossa, così come l'attore Vecchiatto. Per me il Teatro significa questo: Leggere la vita e l'animo umano nei suoi risvolti più profondi, ogni parola impiegata per come è recitata, deve riuscire a giungere al cuore ed alla testa dello spettatore, si deve far ricordare, deve trasmettere struggimento, gioia, insegnamenti. Voi attori avete un compito molto arduo secondo me, quello di aiutarci alla riflessione e perché no, anche al raggiungimento di alti ideali.
Che coppia fantastica e credetemi, se si potesse lo rivedrei nuovamente questo spettacolo, particolarmente toccante e che invita a molteplici spunti di riflessione
Spettacolo veramente fantastico, ti tiene incollata ai protagonisti, ti consente di partecipare alle loro emozioni, intense, struggenti
-----
Franca Schininà:
Vittorio e Federica, amici carissimi... Una vita insieme, una vita per il loro adorato teatro, e "noi"... che li seguiamo, li osserviamo, li ascoltiamo, da decenni... VITTORIO, che non recita, che non è su un palcoscenico, ma, trasferito nel personaggio che interpreta, vive la sua vita, gioisce delle sue gioie, soffre dei suoi dolori, e noi... assieme a lui, entriamo in quel mondo di gioia, di allegria, di tristezze e beviamo assetati le sue parole, i suoi gesti, le sue espressioni e per un certo lasso di tempo, facciamo parte di una storia conosciuta, sconosciuta, dimenticata, ma sempre una storia che ci porta lontano, che ci affascina, ci travolge... Accanto a lui Federica, sempre o quasi, accanto a lui... o a volte all'incontrario, ma SEMPRE insieme, perché il loro teatro è fatto di "loro" due... Federica, che si cala con estrema facilità in ogni suo personaggio, ironico o drammatico, "brava", a volte forte, aggressiva, a volte dolce, remissiva, ci regala nuove emozioni, nuove sensazioni che portiamo a casa con noi, sempre, per nuove riflessioni... La Storia di Attilio e Carlotta non mi ha rattristato come, forse, avrebbe dovuto... Si, erano oramai vecchi, per vari motivi della vita avevano subito tante ingiustizie, però avevano conosciuto teatri di tutto il mondo, erano stati amati, acclamati... poi la vita li aveva condotti in quello sperduto paesino, dove il teatro era un povero sconosciuto... E allora? E allora nell'ULTIMA RIBALTA, Carlotta-Federica, con il suo forte amore che ha superato innumerevoli tradimenti, aiuta il suo Attilio-Vittorio ad avere ancora fiducia, a sperare ancora in un mondo privo di ignoranza, insensibilità e indifferenza... ed io aggiungo: purché insieme... la vecchiaia non potrà più separarli... BRAVISSIMI Vittorio e Federica... come sempre... e "noi" continuiamo a riflettere com'è giusto dopo un buon teatro...
-----
Cettina Cavalieri:
Grazie Federica, grazie Vittorio per "L'ultima Ribalta"...ho assaporato la magia, l'atmosfera incantata del teatro vero, quello che restituisce umanità e mette in pace con la vita. Vi prego, se posso... portatelo sempre in scena, continuate a giganteggiare! Ma io come e quando posso finire di rimandarvi l'immagine di quel che siete e che valete? Grazie...
-----
Genny Lacava:
Spettacolo emozionante dall'interpretazione eccellente! Grazie Federica e Vittorio mia mamma è tutt'ora intrisa di bellezza ... Tant'è che tornerà a rivederlo. Grazie a voi Amici Cari
-----
Paolo Dibenedetto:
Commento a dir poco superbo, grandioso, che centra in pieno l'essenza di Vecchiatto e la liquidità di questa scellerata epoca, esaltati dalla magistrale capacità e bravura di Vittorio e Federica.
-----
Lucia Sciacca:
Che meraviglia! Ancora una volta, dopo tanti anni che vi seguiamo, abbiamo provato emozione, stupore, commozione. Dalla scelta del testo alle vostre interpretazioni ricche di pathos. Quanta dolorosa verità! Tanti i temi toccati, ma quello che più mi ha colpito è l'amarezza che deriva dall'incompresione e dalla solitudine. Ogni anziano si sente svuotato alla fine del suo lavoro e per un artista è ancora più avvilente. Con delicatezza ed ironia avete scavato nel profondo e fatto vibrare tante corde. Complimenti, cari Federica e Vittorio.
-----
Katia Berretta:
Attilio Vecchiatto ha "un peso sulla cima della testa" dovuto al gelo cosmico in cui si ritrova ormai costretto quasi a sopravvivere. Dal retrogusto amaro, pungente, riflessivo ed incredibilmente intenso, lo spettacolo di Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso ha trascinato le mie emozioni su e giù tra palcoscenico e realtà, facendomi spesso sorridere con triste consapevolezza. Stasera io ringrazio voi per avermi dato modo di essere spettatrice di qualcosa di unico e magico, che ha saputo coinvolgermi e rapire fino all'ultimo istante. Non perdetevelo!
-----
Agata Iacono:
Ho assistito ieri sera allo spettacolo. Bravi, bravissimi! Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso superlativi, ci avete commossi con le vicende di Attilio Vecchiatto. Si può essere grandi attori in un piccolo intimo teatro di periferia. Grazie per esserci e per averci raccontato una bella storia
-----
Evelina Giacchi:
Volevo farvi i miei complimenti per domenica... Davvero bravissimi! Avevo qualche remora a portare Anna. invece lei stessa ha detto che le è piaciuto, cogliendo ovviamente al momento il solo lato comico dello spettacolo. Grandi e bravi come sempre!
-----
Salvatore Ballaera:
Buongiorno, io e la mia famiglia abbiamo pienamente condiviso e riflettuto sul messaggio che ha accompagnato la tematica che ha fatto da filo conduttore da "Sei personaggi in cerca d'autore" al "Teatro comico di Goldoni" a "L'Ultima ribalta": è sottile il varco tra la realtà e la vita. Avete colto nel segno. Bravissimi. Da Salvatore, Cinzia, Aurora e Pietro Ballaera
-----
Lucia Ravalli:
Vittorio bravissimo. Il suo modo di recitare è super. Una naturalezza che ti cattura dall'inizio alla fine. Anche Federica ha dato come sempre il meglio di sé. Complimenti
-----
Sebastiano D’Angelo:
Uno spettacolo dai ritmi serrati, interpretato con consumata bravura da due autentici professionisti del palcoscenico, velato da tristezza ma intriso di grande umanità, che tocca il nervo sempre scoperto della vecchiaia che incombe su tutti e del tramonto della vita attiva, nel turbinoso rimescolarsi delle glorie artistiche legate ad un passato chiuso nell'armadio dei ricordi. Un nuovo ennesimo capolavoro realizzato da Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna....da vedere assolutamente, nelle due repliche del 29 e 30 aprile.
-----
Felicia Antoci:
Ieri sera in queste ultime repliche dell'ultima ribalta ho assistito a un programma di vita raccontato dalla nascita dell'uomo alla fine dell'esistenza con tristezza si `, ma con ammirazione per la soddisfazione di essere attori di teatro nonostante tutto, verità, delusioni, amarezze, bugie, illusioni, speranze negate e la notte dell'anima come spesso si ascolta dall'attore. Mi ha toccato molto per l'interpretazione reale, che ritornando a casa mi riportavo in mente questo dramma. Bravi è riduttivo ma occorre viverlo lo spettacolo per rimanerne affascinati. Stasera e domani ancora ultime due repliche.
-----
Giovanni Cultrera:
Serata all’insegna della Cultura nel cuore della nostra Ragusa con uno spettacolo teatrale di grande spessore in una location speciale (e tutta da scoprire). Grazie a Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso per le emozioni che ci hanno regalato.
-----
Alessandro Pacini:
Con immenso piacere ringrazio la compagnia Godot nella persona di Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso, per averci calorosamente accolti e piacevolmente intrattenuti con una rappresentazione teatrale di alto livello, del resto nello stile che li contraddistingue. La cultura a tutti i livelli è vita e il plauso va a tutti coloro che come voi, ne sono autentici fautori. Grazie.
-----
Mariangela Antoci:
Siamo abituati ormai ai "percorsi": trekking, enogastronomia, culturali attraverso cui scopriamo realtà, gusti nuovi. E così, allo stesso modo, con la Compagnia GoDoT ci troviamo dentro un percorso teatrale: le loro rappresentazioni non sono mai fine a se stesse ma seguono un percorso, un fil rouge che, quest'anno, ci ha portato a scoprire (se mai ce ne fosse bisogno) Pirandello passando a Goldoni per poi arrivare "alla chicca" Vecchiatto. I "percorsi" servono proprio a questo: fare scoperte dal sapore sconosciuto e piacevole!!! Siamo entrati dentro questa coppia piena di aneddoti, ricordi, dove l'uno risulta essere la spalla dell'altra e viceversa; dove si mescola amore, lavoro, notorietà, vecchiaia in una complicità unica che non è solo quella di Attilio-Carlotta ma è soprattutto quella di Vittorio-Federica. Grazie anche per questa ulteriore "tappa" del mio personalissimo percorso teatrale!!!
-----
Maria Argento:
Complimenti vivissimi per lo spettacolo di stasera a entrambi i protagonisti: veramente intenso, ha tenuto desta l’attenzione in ogni momento (in contrasto con la spettatrice e addirittura con la protagonista che si appisolano! ☺️) 👏👏👏 avete catturato l’attenzione degli spettatori dal primo all’ultimo momento dello spettacolo! Molto coinvolgente e intenso : bravissimi !!
-----
Salvina Carfì (Albo):
Carissima Federica, siete Bravissimi. È veramente un piacere vedervi lavorare. Con affetto, assieme ai ragazzi, vi auguro un futuro colmo di successi. Grazie!
-----
Dott. Antonio Fede:
Magistrale interpretazione. Ci avete commosso (qualcuno ha pianto veramente!). Tra ricordi e rimpianti, la vecchiaia ci dice che l’avvicinarsi della fine non è poi un evento così temibile …
-----
Agata Raineri:
Ma quanto siete versatili e istrionici voi due. Non siete comuni, siete di una pasta artistica che non ha niente a che vedere con l' impasto nefasto, quello degli impostori. Non ci si può improvvisare artisti e insegnanti di laboratori teatrali. Avete messo a frutto ogni semino piantato in questi anni di grande sacrificio e studio. Ed ora, che siete più "anzianotti" come nella foto, io vi vedo ancora più giovani perché saggi e ricchi di bellezza artistica.
-----
Lucia Nativo:
Quando si parla di Compagnia GoDoT si parla di un teatro impegnato, di livello e significato. Andare a teatro, per vedere una drammaturgia o una commedia esilarante, è sempre un ottimo modo per una crescita personale e culturale, si conoscono nuove storie, nuovi personaggi e per qualche ora si è catapultati in dimensioni diverse. Ecco qui l'articolo con intervista integrale ai padri fondatori della compagnia, Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna
Vedi le produzioni