Il pubblico su "Bayt: la casa negata"
Il pubblico su "Bayt: la casa negata"
Joana Mankolli Memushaj
BAYT. La casa negata è uno spettacolo che colpisce per l’interpretazione intensa e profonda, capace di restituire con sensibilità la realtà di Gaza e il dolore della guerra tra Palestina e Israele. La scena diventa spazio di memoria e poesia, dando voce agli autori palestinesi i cui sogni sono stati interrotti, ma non cancellati.
La parola risuona come atto di resistenza culturale: ogni verso, ogni gesto porta con sé la dignità di un popolo che continua a cercare casa, identità, futuro.
Straordinario il lavoro della Maison GODOT, che cura lo spettacolo con attenzione rigorosa e grande delicatezza, trasformandolo in un ponte necessario tra arte, testimonianza e umanità.
BAYT non si guarda: si attraversa — e resta dentro a lungo. Grazie alla Compagnia GoDoT Federica Bisegna Vittorio K. Bonaccorso
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Giorgio Massari
Bayt , la casa negata. La compagnia Godot, ci offre un momento teatrale assoluto. Con le parole dei poeti palestinesi ci porta nel senso pieno di ciò che è umano. A che servono i poeti in tempo di guerra? Servono a permettere allo spirito di dare senso alla vita e alla morte e ad alimentare la Speranza, perché come scrive Mario Luzzi, la poesia distrugge la lettera per ripristinare ed espandere lo spirito. Perché senza arroganza, aprono le porte del vero. Dicono la verità, ma non la proclamano, come scrive il poeta palestinese Mahmud Darwish. Andare a vedere BAYT, sarà un momento per coltivare la nostra umanità.
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Emanuela Giampiccolo
Ho assistito allo spettacolo "Bayt-La casa negata" messo in scena dalla Compagnia GoDoT. Che dire? Sempre eccellenti i testi scelti, l'interpretazione, la scenografia, tutto carico di umanità, rispetto, emozione e senso sociale per il tempo che stiamo vivendo. È bello fare conoscere al pubblico letterature prese da altre culture sofferenti ma che esistono e non vanno ignorate. L'arte ci salverà, speriamo. Grazie Compagnia GoDoT, grazie per il vostro impegno!
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Tamara Tomasi
Plauso per la compagnia GoDoT per la magistrale interpretazione di Bayt -La casa negata. Un lavoro di eccellenza artistica e coraggio civile, che merita tutti i riconoscimenti”.
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Tecla Faranda
Grazie per quello che fate e per come lo fate, sono fiera di aver partecipato In questo deserto di umanità le piccole oasi sono ancora una speranza nel futuro di questo sciagurato pianeta
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Maria Libera Amato
Federica Bisegna Sei persone in sala, ma penso che quella di ieri non sia stata solo una ‘replica speciale’, è stata una lezione di teatro e di umanità. Onore a voi, attori e compagnia GoDoT, per il coraggio di non demordere, per aver trasformato un silenzio assordante in un atto di resistenza civile potentissimo. Continuate a portare in scena questa verità scomoda. E noi, che abbiamo assistito a questo miracolo di coraggio, saremo la vostra voce. Ragusa non può perdere l’occasione di essere parte di questo risveglio. Grazie GoDoT, grazie per averci ricordato cosa significhi essere umani.
Il teatro può e deve essere un’arma di coscienza, un atto di inestimabile valore artistico e civile. Un plauso alla compagnia GoDoT per aver trasformato la Maison GoDoT in un solenne spazio di verità.
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Teresa Guarnuccio
La Compagnia Godot, come per ogni rappresentazione teatrale riesce, con magistrale interpretazione, ad incarnare il senso e l'essenza dell'uomo in tutte le sue dimensioni anche in quella più bieca e drammatica della sopraffazione, della violenza inaudita dell'uomo sull'uomo, dell'annientamento e della distruzione totale di un popolo, della sua identità, della sua terra, della sua cultura attraverso il conflitto; con "Bayt, la Casa Negata" la Compagnia Godot porta in scena l'orrore di una guerra infinita, dove tutto è raso al suolo, case, scuole, chiese, cimiteri, (nemmeno l'ultima ed eterna dimora viene risparmiata), dove i bambini fra i corpi straziati, fra le rovine, riescono comunque a sognare, a giocare con la morte,e a "Resistere"; e se è vero, come è vero, che l'arte la poesia rendono l'uomo più umano, nutrendone l'anima, suscitando empatia, speranza, avvicinandolo al suo simile in un unico respiro universale, gli attori della Compagnia Godot dando voce, attraverso la loro voce, ai poeti e agli scrittori palestinesi e israeliani, hanno "urlato" un messaggio, scuotendo le nostre coscienze sopite, distratte, impinguite dall'eccesso di consumismo e di benessere, inaridite al tal punto da considerare "normale" il male e la ferocia che ci circonda. Un sussulto ha percorso il pubblico in sala, gli applausi hanno sottolineato, ancora una volta, il meritatissimo successo di artisti superbi ed il consenso unanime di uno spettacolo che va, assolutamente, visto e vissuto. Toccante e profondo il cameo della bravissima 'artista Tiziana Bellassai.
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Mariangela Antoci
“Di solito al cinema piango dalle risate o per la commozione a seconda di ciò che guardo e a teatro spesso mi è capitato di avere la pelle d’oca, di vivere la “tensione” dello spettacolo. Ma mai mi sono commossa fino alle lacrime. Ecco stavolta sì, mi è successo. Bayt è stato necessario.Perché il teatro, la poesia palestinese non sono molto rappresentati (almeno non mi sembra in questi ultimi tempi), perché nonostante l’insicurezza (che va avanti da 80 anni) questo popolo resiste, vive e sogna. Però oggi la vita, la resistenza, i sogni sono messi a dura prova da criminali di un governo sionista (che non rappresenta il suo popolo) che ha deciso con la complicità del mondo quasi intero che ebrei ed arabi non avrebbero più potuto convivere. Siamo arrivati all’epilogo di una simil-pace che continua a seminare morte. Noi semplici cittadini non abbiamo mezzi ma abbiamo l’arma più potente: la parola. Non possiamo permetterci di stare zitti, abbiamo il dovere di continuare a tenere alta l’attenzione. Finché moriranno innocenti il mondo sarà ingiusto. Grazie Compagnia GoDoT, oggi siete stati, tutti, maestri e portatori di pace.”
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Carmelo Bracchitta
Bayt la casa negata.
Poche volte mi sono sentito mortificato come ieri sera alla maison godot. Mortificato come ragusano appassionatamente legato a quello che considero uno dei posti più belli e piacevoli. Lo spettacolo messo in scena dalla compagnia GoDoT oltre ad essere l'unico, nel nostro territorio, che affronta il dramma del popolo palestinese, si risolve con un momento di grande e assoluta tensione emotiva. La resa dei testi degli autori palestinesi ci consente di immergerci all' interno del dramma di un popolo le cui sofferenze indicibili hanno attraversato la nostra storia recente con alterni momenti di interesse. L' occasione quindi era assolutamente da non perdere visto l'indiscutibile professionalità registica e attoriale di cui la GoDot da anni da prova. Purtuttavia ieri sera eravamo presenti solo 6 dico 6 spettatori. Mi viene difficile fare ulteriori considerazioni sulla mancanza di sensibilità dei miei concittadini verso quello che, a parole, risulta un tema attualissimo e dibattuto e che poi nei fatti, quando si presenta l'occasione di approfondire ascoltando la voce dei più autorevoli autori palestinesi, registra una totale mancanza di interesse. Ho ancora negli occhi l'immagine della manifestazione pro Palestina del 3 ottobre scorso. Piena di tanti ragazzi e volti familiari. Una piazza delle poste ardente di passione per una causa giusta. Ma dove è finita quella passione? Mi sarei aspettato di poter condividere con tanti di quelle care persone con cui ci si rivede in queste occasioni, le grandi emozioni che lo spettacolo di ieri sera mi ha fatto traboccare il cuore. Invece ho dovuto costatare con immenso dispiacere una pesante indifferenza. Resto grato per questo grandissimo regalo che ho ricevuto da questa indimenticabile serata e mi rammarico per tutti quelli che hanno perso una occasione unica.
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Gianna Miceli
Desidero complimentarmi con tutta la compagnia per lo spettacolo intenso e profondamente toccante. Un lavoro coraggioso, capace di scuotere le coscienze e accarezzare l’anima. Un grazie speciale a te Federica, che con la tua interpretazione straordinaria hai dato voce, corpo e verità a emozioni che spesso restano silenziose. Mi avete profondamente emozionata, a tratti commossa. Porterò con me le parole, i silenzi, gli sguardi. Grazie per averci donato bellezza e verità.
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Alba Rosa Suriano
Federica, che posso dirti... Al momento sono ancora sopraffatta ma vi scriverò presto. Intanto grazie. Grazie a te per questa Umm Saad e questa Safiyya incredibili. Grazie a Vittorio per questo Sa'id e questo cavatore di pietra pieno di dignità.
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